Il tempo di rivivere

Il tempo di rivivere

Passo buona parte del mio tempo libero a leggere perché ritengo di non dovermi privare di questo piacere, del piacere di riflettere e di stare in silenzio. Il tempo di leggere è il tempo di vivere e spesso di ri-vivere.

Forse è questa la ragione per cui dovremmo difendere i buoni libri. Perché riescono, laddove gli altri ci lusingano, a penetrare la nostra miseria, la nostra disperazione.

Leggiamo per sciogliere i desideri, per sublimarli, per ridare dignità a un sentimento, per richiamare qualcuno in vita o per non farlo andare via. Leggere per restare.

Io leggo per vendetta. Per ripagarmi della bruttezza che mi circonda, per sostituirla con sentimenti nuovi.

Sono diverso quando esco da un buon libro. Mi sento come Atreyu. Io cado dentro ai libri, mi scordo di vivere. È una sensazione di non esistenza propria. È uno spogliarmi di me, una destituzione, non essere un “io”. Un’azione di grande generosità e autenticità. Non dirsi “io” è riconoscere l’altro. Io è un altro, “je est un autre”, diceva Rimbaud. “Si tratta di arrivare all’ignoto attraverso lo sregolamento di tutti i sensi”. Non v’è strada alcuna ch'”io” non intraprenda nella lettura. Indovinare sbagliando la via è una delle possibilità del leggere.

Ma sono ancora nel possibile, nell’ovvio e invece vorrei sconfinare nello straordinario. Trovare una lingua maneggiandone altre, spesso non mie. Incursioni nell’imperscrutabile per definizione. Non è essere profeti, semmai veggenti.

Pre-vedere utilizzando una lente costruita da un demiurgo. Dunque la lettura per percepire il mondo prima che accada. E se il mondo accade continuamente, le lenti vanno cambiate. Ve ne sono in grado d’ingigantire un insetto sino a renderlo un dinosauro. Altre di forme squadrate, capaci d’evidenziare contemporaneamente mezze pagine. Altre ancora a luce a LED integrata, nel caso sia buio intorno a voi. Quale che sia la lente che avete scelto di utilizzare assicuratevi che vi permetta una buona visione, una sincera messa a fuoco delle parole, di tutte le forme d’amore, di sofferenza e di follia. Ogni parola è un’idea generatrice di altre parole e di altre idee che si cristallizzano in sentimenti alla scoperta del mondo. Sedetevi in un angolo appartato, sintonizzatevi sui rumori di dentro, dategli una frequenza, indossate una lente e incominciate a leggere, a vivere.

Ti è piaciuto? Condividilo!
Scritto da
Angelo Di Liberto
Di' la tua

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.