“Letteraria” – anatomia di una fucina di lettori

“Letteraria” – anatomia di una fucina di lettori

La letteratura, se non cela nel suo fondo l’impossibile, perde ogni magia

Roberto Calasso

Se dovessi immaginare un esperimento che potesse tramutarsi in esperienza per chi legge penserei senza dubbio al “Premio Letteraria”.

Fucina di lettori, dimora culturale di migliaia di ragazzi che ogni anno si confrontano sui libri, “Letteraria” ospita a Fano un originale punto di partenza e mostra che la lettura sia un’attività di gruppo destinata a raccogliere sempre più amanti della buona letteratura.

Quello che vi accingete a leggere è il primo di una serie di articoli dedicati a questa manifestazione unica nel suo genere in Italia per mole, dedizione, professionalità, intelligenza della proposta, durata, implicazioni.
Perché il Premio non dura tre giorni ma un anno intenso nelle scuole marchigiane. Dodici mesi di discussioni, di scelte, di confronti. E se l’oggetto sono i libri, ecco accendersi una luce nel buio.
Letteraria dice senza bisogno di dirlo che aprire un libro è avventurarsi nell’inimmaginabile, un’impresa psichedelica che i ragazzi accolgono senza risparmiarsi, ben consci che non saranno soli, ma che avranno come compagni di viaggio i loro coetanei e gli insegnanti.

Da dove nasce il Premio Letteraria?

Sul sito si legge quanto segue:

“Letteraria nasce dall’incrollabile convinzione della necessità di un rinnovamento culturale, senza il quale per questo paese – al di là di ogni possibile ripresa materiale – non c’è futuro, almeno non un futuro desiderabile, per chi lo erediterà, cioè le generazioni a venire. L’associazione crede fermamente che sia la scuola, una scuola non piegata alle sole esigenze dell’utile e della tecnica ma a quelle dell’essere umano nella sua interezza, uno dei luoghi, forse il primo e più importante in cui si fa e si rinnova la cultura”.

Ecco che si pongono delle questioni nodali quali quelle relative all’indirizzo tematico e formativo, nonché alla vocazione primaria dell’istituzione scolastica.

Letteraria crede che la scuola non si debba limitare solo a creare dei lavoratori ma degli esseri umani capaci di strutturare una piena utilizzazione delle conoscenze acquisite in un sincretismo operativo che dia vita a cittadini attivi e critici.

La lettura è uno dei mezzi, forse il più fondamentale, attraverso il quale raggiungere l’obiettivo nelle scuole. Senza dimenticare il confronto, l’alterità dunque, l’invito a forgiare integrità speculativa, grazie alla condivisione e la messa in discussione delle idee.

E se dei ragazzi si rivelano degli ottimi interpreti della contemporaneità attraverso l’esplorazione della letteratura, forse c’è ancora speranza e quella speranza è a Fano. Mi auguro che un giorno non molto lontano il modello fanese possa essere recepito da altre realtà regionali.

Da chi è composto il comitato scientifico-organizzativo di Letteraria?

“L’Associazione Letteraria in collaborazione con il Comune di Fano, con il Patrocinio della Regione Marche, del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo e con l’auspicio del Cepell, istituisce il Premio Letteraria per la narrativa edita italiana e in traduzione (romanzi e raccolte di racconti)”.

La segreteria del premio è composta da: Maura Maioli (presidente): rapporti con scuole e enti; Gino Cecchini (vicepresidente): rapporti con enti e sponsor; Paola Giovanelli (segretaria): amministrazione; Eleonora Tonelli: rapporti con gli editori e coordinamento ospiti; Giulia Lancilotti: ufficio stampa; Anna Lucia Fantastico, Alice Siniscalchi: redazione web; Sofia Giuliani: collaboratrice.

Come saranno riusciti a creare il miracolo culturale di “Letteraria”?

Ve lo diremo prossimamente.

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Scritto da
Angelo Di Liberto
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