“LETTERARIA – il viaggio” seconda puntata

“LETTERARIA – il viaggio” seconda puntata

Un anno di progetti nelle scuole, un viaggio, direte voi. Certamente, ma risponde alla domanda della prima tappa di questa avventura: Come saranno riusciti a creare il miracolo culturale di “Letteraria”?

Per raccontarvelo ho chiesto direttamente alla presidente del premio, Maura Maioli, donna di squisita caratura umana e culturale; insegnante, scrittrice, con un passato da traduttrice.

Maura Maioli: “Stanca di sentire lamenti sui giovani – acritici, afasici, ecc… – l’esperienza mi insegnava che se a scuola leggi insieme a loro, loro ti seguono. Dunque una sfida: dimostrare che i giovani leggono, sanno leggere. Una minoranza, forse, ma quanto importante?”.

Quanto importante? Si è disposti a investire seriamente sui giovani, sulla loro formazione? E poi, a fare da tappezzeria buona a qualche trasmissione televisiva sulla politica nemmeno tanto impegnata (Carmelo Bene l’avrebbe chiamata la politica di rappresentanza), nel nostro paese quanto si è propensi a investire sulla promozione dei giovani? Quali sono gli strumenti messi in campo?

Maura Maioli: “Così immagino un premio in cui siano loro i lettori giurati, che scelgano di leggere volontariamente e non obbligati da un insegnante, che scelgano liberamente tra quanto arriverà in concorso, senza che qualcuno dica loro cosa devono o non devono, e vengano investiti della responsabilità di decidere chi premiare. Volontà, gratuità, libertà e responsabilità della lettura”.

Perché alla retorica della parola fumosa Maura Maioli risponde coi comportamenti. È così straordinario fare leggere dei ragazzi? Per molti è impossibile. Io stesso saggio quotidianamente le reticenze degli adulti verso questa sana pratica letteraria. Quante volte vi siete sentiti rispondere dai genitori: “mio figlio/mia figlia, leggere? Non ci pensa affatto”.

Non sarà forse perché per primi i genitori non leggono o non ritengono fondamentale farlo? In che considerazione viene tenuta la lettura nelle famiglie italiane? Occupa un posto necessario?

Maura Maioli: “Questo premio però deve gratificare i giovani lettori, mi dico. Sarà dunque necessario che, per regolamento, i finalisti vengano a incontrarli, parlino con loro e con la città che li ospita. Nessuna toccata e fuga. Se autori e traduttori non regalano il loro tempo ai loro lettori, non ricevono il premio. Letteraria non è un festival ma appunto un momento di incontro.

L’idea è messa a punto, fin dall’inizio, Letteraria è così come anche tu l’hai conosciuta, caro Angelo”.

Io: Maura non ti è stato detto per caso che il tuo progetto sia impegnativo, utopistico, irrealizzabile, ingenuo, visionario? Sai che quando immaginai Modus Legendi mi vennero rivolte le stesse perplessità? Io e i miei compagni di viaggio fummo definiti in vari modi, ci venne detto di lasciare perdere, che non avremmo mai raggiunto l’obiettivo, che nessuno avrebbe mostrato interesse per il progetto. Sai una cosa? Non abbiamo abbassato la testa, ci abbiamo creduto fino in fondo”.

Maura Maioli: “Volontà, gratuità, libertà e responsabilità della lettura”.

Io: “E allora Premio Letteraria sia!

Maura Maioli: “Naturalmente sarà di narrativa, il mio mondo. È la prima concessione che faccio a me stessa. Narrativa italiana e straniera. Ed ecco la seconda concessione: per un periodo di sei anni ho tradotto narrativa, ho scoperto quanto difficile sia questa arte del tradurre, ho scoperto che non è il mio mestiere, ho conosciuto grandissimi traduttori. Dunque il premio per la narrativa straniera dovrà essere per la narrativa straniera tradotta, andrà al traduttore.

Ma da sola come faccio a realizzarla?”.

Continua…

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Scritto da
Angelo Di Liberto
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