C’è un luogo che vi fa stare bene? Io ne ho uno, ci vado due o tre volte a settimana e mi rigenera. È un mercato fatto di bancarelle, odori, colori e voci, artigiani, commercianti e contadini, mercanti di stoffe e dispensatori di desideri!
Il mercato che si trova a trecento metri da casa mia è la mia palestra sensoriale, lo percorro dall’inizio alla fine guardando e registrando prezzi e materiali. Lo respiro per captare le novità che offre, mi lascio rapire dai venditori di offerte speciali e da qualche voglia occasionale, l’ultima volta è stato il mercato delle mandorle (ma ci arriviamo tra poco). Ho un amico contadino che non mi frega, ho un macellaio di fiducia e il mio angolo dei formaggi freschi (piccolo caseificio che espone e vende quello che produce, finché ce n’è). Spesso mi reco anche in altri mercati della città e la stessa cosa faccio in città diverse, quando sono in vacanza o di passaggio e se scorgo un mercato rionale mi ci butto dentro.
È un luogo complicato, vero, fatto di persone e trafficanti, fatto di storie molteplici e delle loro voci. Mi piace imparare a conoscere quelli innamorati del proprio mestiere e quelli disinteressati alla merce che vendono. Non sto a raccontarvi quante volte sono stato fregato ma fa parte del gioco.
Qualche giorno prima, sui social network avevo letto per caso (o forse no) questo aforisma: “Parlami di Dio, dissi al mandorlo. E il mandorlo fiorì.” di Nikos Kazantzakis. Mi girava in testa questo aforisma pur non conoscendo l’autore (ho sentito risuonare solo il suo nome, ma non ho mai approfondito).
Voi penserete forse che è banale ma il mio cognome deriva dalla pianta del mandorlo e banale per me non lo è, anzi. Ho iniziato un viaggio di scoperte, ricerche e ulteriori scoperte. E così sto cercando cose di questo scrittore, che fu nominato ben nove volte al Nobel per la letteratura.
Ecco che alla prima occasione al mercato, l’occhio mi cade quasi subito sulle mandorle vendute al chilogrammo. Ne prendo mezzo chilo e incomincio la mia ronda tra i banchi, mangiando una dietro l’altra le mandorle.
Si dice delle mandorle che bisognerebbe mangiarne 30-35 grammi (della frutta secca in genere) che corrispondono a circa 15-20 mandorle (dipende dalla grandezza). Andare oltre questa dose significa apportare troppe calorie al corpo. Meglio, quando possibile, consumarle con la pellicina dato che proprio nella parte esterna sembrano essere contenute molte sostanze antiossidanti. Se volete approfondire: https://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/mandorle-assunzione-giornaliera-1/
Non appena chiuderò questo articolo mi vestirò e andrò a fare un giro al mercato… ho finito le mandorle. Intanto mi piace pensare a quei libri che vanno assunti a 30 grammi al giorno, una dose giornaliera necessaria che non ruba altro tempo ad altri libri o a faccende varie ma in parallelo aiuta a tracciare percorsi, viaggi e sapori. Su questo chiedo soprattutto il vostro coinvolgimento a suggerirne alcuni. Che siano fuori dai soliti giri e che rappresentino qualità.
Avete mai preparato una marmellata fatta in casa? Immagino di sì e la prossima volta vi parlerò di una cosa che amo alla follia e che da dieci anni mi diverte come un matto…
Continua…