La cucina editoriale XXII

La cucina editoriale XXII

Avete mai fatto una marmellata fatta in casa?…

Eccoci! Sono almeno vent’anni che faccio marmellate in modo naturale. Ci tengo molto a questo fattore perché non che io sia un purista, un naturalista o altro, ma ritengo che sapere le cose, avere delle nozioni (parafrasando mi verrebbe da citare l’amato libro “Nozioni di base” di Petr Král) permette di non farsi prendere in giro (ricordate l’articolo sul fatto se siamo liberi di scegliere?).

Faccio marmellate tutte le settimane e le faccio anche per conservarle. Odio utilizzare e aggiungere ingredienti chimici, conservanti e gelificanti di ogni sorta. La pectina necessaria (sapere le cose) per addensare e conservare è contenuta nelle mele, quelle cotogne ne possiedono moltissima ma qualsiasi mela ha ciò che occorre.

È sufficiente aggiungere un pezzo di mela o una mela e più, in base alla quantità di marmellata che si realizza, per avere il conservante e l’addensante naturale. Uno dei trucchi (non so se lo conoscete) per conservare è quello di capovolgere i barattoli chiusi dopo averli riempiti con la marmellata bollente, e lasciarli raffreddare così capovolti, in modo che non si formi aria all’interno.

Tra le marmellate che amo di più fare ci sono quelle realizzate con frutta completa della sua buccia, perché nella buccia risiede la maggioranza delle sostanze nutritive. Basti pensare agli agrumi, alle pere e alle pesche.

Da circa dieci anni realizzo marmellate composte da un frutto e una verdura, in egual proporzione dei due ingredienti principali; zucchero a coprire, come recita la tanto famosa ricetta della nonna, con lo scopo di creare un equilibrio sorprendente di gusto, che il più delle volte inganna, perché uno degli elementi copre l’altro. Il più delle volte entrambi cedono e/o prendono qualcosa. È una magnifica osmosi.

È soprattutto un gioco. Mi piace farlo. Mi piace mettermi in gioco. Quello che chiedo a chi assaggia è di indovinare i due elementi. È divertente. Le persone s’impegnano e gli si legge negli occhi qualcosa di raro!

Adoro regalare marmellate agli amici e amo chi mi regala delle marmellate. Ho sempre pensato che una marmellata sia un concentrato di esperienze, di storie che i frutti portano con sé. Una marmellata è il risultato di una storia particolare, di un’usanza. I frutti contengono i semi, la memoria genetica, la traccia di chi li ha raccolti. Amo moltissimo ricevere marmellate fatte in casa e allo stesso modo amo ricevere libri in regalo, qualcuno che ha pensato a qualcosa per me. Ma non libri nuovi, preferisco ricevere libri usati con pagine consumate, libri che sono stati vissuti.

Le marmellate sono storie e raccontano tante storie.
Mi raccontate una vostra storia di marmellate? Ed è così che vi lancio l’argomento su cui parlare dal vivo, pane e marmellata, confetture, torte e dolci vari con le confetture sane, e perché no?, una sorpresa trovata all’interno di un libro usato.

Continua…

Ti è piaciuto? Condividilo!
Scritto da
Fabio Mendolicchio
Di' la tua

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

1 commento