Avete mai pensato a un libro che avete letto come un menu, una portata da preparare, trasformando la lettura di un romanzo in un piatto? Io sempre e la prossima settimana…
È passato qualche giorno in più dall’ultimo articolo perché mi sono trovato nel collo di un imbuto con impegni e priorità. Di notte sogno di barare con il tempo che passa e di tirare indietro le lancette dell’orologio per poter fare tutto, ma è solo un sogno.
In realtà in mezzo al marasma di impegni continuo a leggere e ogni volta che leggo immagino piatti, ricette e ingredienti. Non so voi ma a me capita, sarà deformazione professionale (faccio il cuoco da 25 anni), sarà la mia curiosità che non è mai sazia, anzi, ma amo trasformare i libri in stimoli culinari.
Molti di voi sapranno che dal lontano 2012 trasformo le librerie in ristorante per una sera, ne ho fatte centinaia e ogni libro è diventato un menu. Eventi dove la lettura del libro si trasforma in piatti che i partecipanti mangiano, ma anche il libro che leggeranno o hanno letto e posso tranquillamente confidarvi che amo particolarmente i romanzi nei quali ci sono cenni di alimenti, ingredienti e addirittura descrizioni di piatti.
Ritengo che le storie dovrebbero contenere i tratti gastronomici abitudinari dei personaggi, perché aiutano a capire meglio quelli caratteriali, rendendoli più veri e comprensibili. Il cibo è uno degli elementi fondamentali della nostra vita, è legato a un’azione ripetuta più volte ogni giorno. Il cibo parla di noi, del nostro passato carico di ricordi, di sintomatiche psicologie d’appartenenza sociale, di desideri e di conferme anche! Allo stesso modo ho sempre ritenuto la lettura un nutrimento esistenziale. Per me è ispirazione e ho il privilegio e la fortuna di conoscere in prima persona grandi scrittori, uomini e donne straordinari da cui attingo e mi nutro continuamente. Sono nati progetti incredibili da libri speciali che sono divenuti menu particolari: Disasterchef e Il Pranzo di nozze di Renzo e Lucia di e con Marco Giacosa, la mitica cena organizzata per la venuta di Bianca Bellová in italia a presentare Il lago; stessa cosa con Joao Paulo Cuenca (brasiliano) e il suo Ho scoperto di essere morto; la grandiosa cena con Remmert&Ragagnin a proposito del loro best seller Elogio della sbronza consapevole.
Nel cuore e nella mente ci sono scrittori come Gabriella Genisi, Simon & The Stars, Enrico Pandiani, Alessandro Perissinotto, Massimiliano Parente, Guido Catalano, Giuseppe Culicchia, Sandro Bonvissuto, Rosa Mogliasso, l’incredibile incontro in Blablacar nel darle un passaggio dal ritorno di un tour di cene romane e poi due cene organizzate con Rosa Matteucci. Insomma, decine e decine di incontri straordinari. Tantissimi sono gli eventi L’IBRIdaCENA con scrittori e scrittrici dei quali si può trovare traccia sui social #LIBRIdaCENA.
Ora vi lascerei con la descrizione e il menu al quale sono legatissimo e che con Marco Giacosa continuiamo a portare in giro, gli alimenti e gli ingredienti che si mangiavano nel ‘600, proprio il lavoro di ricerca che ha portato alla pubblicazione de Il pranzo di nozze di Renzo e Lucia, una sorta di continuazione de I Promessi sposi di Alessandro Manzoni, dove ho immaginato di cucinare al cospetto della coppia di sposi più famosa d’Italia, mentre Giacosa, con un espediente divertente, racconta che quel romanzo è uno dei più belli che siano mai stati scritti… #LeggerePerCredere
Il pranzo di nozze di Renzo e Lucia di Marco Giacosa diventa un cooking show con menu originale del ‘600 di Chef in Valigia Fabio Mendolicchio (Kitchen mon amour).
Una cena itinerante, proposta nei luoghi più disparati, come ci ha abituati lo “Chef in valigia”, una serata in cui gustare un menu antico, preparato dal vivo, godendosi i racconti, le curiosità e i divertenti aneddoti manzoniani di Marco Giacosa.
Anno 1630: ci si ritrova seduti al banchetto di nozze della coppia letteraria più celebre d’Italia. Mangiando con la coppia un menu dell’epoca, ripercorreremo che cosa è successo in quei due anni, riscoprendo i momenti più importanti della vicenda che ha tenuto col fiato sospeso intere generazioni.
È facile innamorarsi dei Promessi sposi se sai come farlo.
Manuale di seduzione per lettori disaffezionati.
C’è di che riconciliarsi con I promessi sposi. Quel signore era forse poco simpatico, malgrado i buoni uffici di Natalia Ginzburg. Ma il libro di quel signore, che bello! Leggetelo e rileggetelo, ragazzi, sotto il banco, mentre il professore parla d’altro. Vi invito a una lettura clandestina di Manzoni, come se fosse un libro proibito.
(Umberto Eco, 1985)
Non c’è nulla di più concreto che ripartire, a distanza di circa 400 anni, proprio da ciò che all’epoca si mangiava. Il cibo, la tavola, il bisogno di sfamarsi tra carestie e povertà. Gli alimenti che erano facilmente recuperabili ci raccontano molto di quell’epoca, narrano meglio le storie delle famiglie, inquadrano bene le esigenze dei diversi ceti sociali. Sarà il format del cooking show di Fabio Mendolicchio, popolarmente conosciuto con L’IBRIdaCENA, che curerà la preparazione dei piatti che riporteranno i commensali in un’epoca lontana, attraverso il gusto.
Sarà invece lo scrittore Marco Giacosa che condurrà il gioco dell’immaginazione, stuzzicando il vostro appetito narrativo con un racconto incantevole e coinvolgente de I Promessi Sposi e di quel tanto atteso finale.
Gentili signori,
(Marco Giacosa)
siete qui convenuti, a questo pranzo di nozze, con due anni di ritardo.
Avevate ricevuto l’invito per il giorno 8 novembre 1628, che era un mercoledì; purtroppo però molto in quella settimana andò storto, e non se ne fece nulla.
Per tanto tempo il destino si è frapposto tra i nostri cari Lucia e Renzo, ma quando tutto sembrava ormai perduto, ecco la Divina Provvidenza posare su di loro la sua mano santa.
E finalmente eccoci, tutti assieme, a festeggiare l’unione di Renzo e Lucia!
Io vi auguro buon appetito, di cuore.
E spero apprezzerete, tra un piatto e l’altro, il racconto che andrò a fare delle grandi e gravi cose accadute negli ultimi due anni, che hanno tenuti lontani gli innamorati, che non sono riuscite, tuttavia, a vincere il loro amore!
menu
- Ricottine in salsa di lenticchie, miele e noci
- Macedonia salata di cicerchie, uva e mais a tocchi
- Crostino di pane con pollo e funghi
- Farinata di ceci all’antica e quartirolo lombardo
- Zuppetta di cipolle con pane accomodato
- Mono crostatina degli sposi di frutta fresca sciroppata
- Crema dolce di mais con mele, muesli e ostie
Chef Mendo
Allora, le prossime domande vengono spontanee: è importante nutrirsi di alimenti di prima qualità? Cos’è che all’atto pratico sentiamo cambiare dentro di noi?
Continua…
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